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Incubi - Prod. Fid Mella

from Nicol​á​s - "MXP" - Deluxe 20 track edition by Egreen

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about

Un singolo che parla da solo e che in forma retroattiva, racchiude tutte le emozioni e i contenuti dell’album

lyrics

Era tutto un sogno
sfogliavo AELLE nel soggiorno a tredicianni senza un cazzo di problema attorno
prima della figa le sostanze e delle delusioni
quell’anno 107 mi sblastò i neuroni
poi “Ginevra” un’altra dimensione poco più di un anno senza il valore dei soldi o rispetto a persone
in poche parole un borghese sbruffone
torno in provincia di Varese da mezzo coglione
back to reality braccia conserte zarri alla fermata con Franchino a palla sul Typhoon le penne ai piedi le silver “TN” le “Buffalo” zeppe le panette basse marchiate pressate imboscate nelle sottoselle
ci pigliavan per il culo per i baggy larghi e chi parla “schiaffi” guai a lamentarti o a ribellarti
ordinaria provincia italiana col woolrich e i grammi l’argilla nei parchi e “testa bassa” se parlano i grandi
“rap terzo mondo” fotta acerba disperatamente alla ricerca costante di un confronto
con la stessa provincia asfissiante come contorno classe media disagiata figli ingrati speed a mezzogiorno Kaos e Deda primo live della mia vita, un segno
col circolone che esplodeva fra senza ritegno
“la grande truffa” quando è uscita il pomeriggio in fissa
con Nicolò e Giovanni al “largo giardino” con vista, all’Indian,
ho conosciuto Fritz “Beppe”
mani che anni dopo si sarebbero ristrette
con Aurelie quel primo amore, giornate in Piola
primi baci, raglie, scopate me le ricordo ancora
da qualche anno gli “FK” marchiavan la zona
Mauro Ladu in lungolinea come “PORNO” a Roma e mentre io iniziavo col gratto
Sandro a Mazzafame narrava le sue connection con Zelo e Kapto
Kino e Zaio erano già leggenda
prima che Massi e gli altri prendessero in mano quella faccenda
Luca Rispo era un’icona, un monumento
quel che mi disse quel pome lo porto ancora dentro
pischelli senza futuro e a casa il pasto caldo
chi tornava dal Marocco o Olanda
pesi in pancia o in culo
io ritiravo e al supermercato “pesa il fumo” poi a far le bocce in cantina di qualcheduno già
da un giorno all’altro in casa “basta nogra” guarda a caso si divorzia io mi sono fatto rocce più che forza prime spadellate con la Cami da Leonardo in pompa
coi primi mostri che bussavano calmi alla porta
scimmia a digiuno finto vissuto confuso e contuso niente aiuto quindicianni scarsi sfigato e cocciuto
nel frattempo lo zarro menava il prof bocciava mio padre che se ne andava mai rivisto e manco mi importava mia madre e quel primo incidente in fin di vita sbattermene è stato il più grosso rimorso della mia vita
per questo 21 anni dopo quando è ri successo
non ho esitato a fiondarmi al volo all’inferno
e a 16 anni stavo messo male
quel primo viaggio a Bogotà della mia vita ha fatto sragionare vagliele a spiegare a un pischello con merda nel cervello
certe cose la vita anni dopo ha spiegato anche quello
e per me “Splinter” era un padre ma a pensarci forse è un bene se a una certa il mio destino ha mischiato le carte
stava creando un mostro ho pianto tanto quando se n’è andato cosa avresti fatto tu al mio stesso posto Valentino che studiava all’accademia in Brera qualche volta mi portava a fumare i lotti di crema
oppure ero con Sinfo col mio culo sul 306
sedili in pelle fumo nero e Techno “K” in play
mezza Italia intanto bombardava le “FN” io andavo da Agly pace a “Bionico” è stato struggente
la “TRUE PEOPLE” Busto - Galla, prima “TVM”
si preparavano a cambiare la storia per sempre
poi quel cazzo di teknival a Bassano che quasi non ritornavo ragnatele in testa e sulla mano
ha spinto troppo con tutto questo piscuano è troppo presto mi guardano tipo “ti salutiamo” già
e mentre stavo uscendo sfregiato da quello sfaso
mi ha preso in braccio questa merda con Sen e Tomaso “SO FRESH” anno zero ho preso in mano carta e penna
da Vez e Vigor primo demo coi soldi dell’erba
le ultime stagioni al treno
“Lacustre clan -Goedi e Medda - Robotflow” penso ai live di “Kaso e Maxi” e tremo
mio fratello “Palla” su a Varese aveva la corona con quel cazzo di microfono per me era Maradona
e mentre a Milano si formavano i Dogo andavo a Torino da Paolito a fare i cypha bolle sangue nuovo
nel frattempo studiavo tecniche e flows
e veri Mc’s quando sul palco rocckavano veri shows seeh
una vita da fan e da spettatore
prima che il rap mi pagasse e mi desse ragione prima che i buffoni si sentissero i migliori in campo
prima che Mughini andasse a “controcampo”
quasi ai 19 col mio primo sfratto punto a capo culo in strada dormo in una fogna manco diplomato
dopo il demo via Farini nuova linfa il confronto con Milano mi ha dato la vera spinta
gli amici fan la bella vita l’università e la figa io scarico i camion pago i conti e sto in salita
scrivevo e pensavo solo a farla finita sulla mia giugulare quella cazzo di matita
“colleghi” mi passan davanti perdo la speranza scrivo barre nastro cambio case ma non è abbastanza
lavoro duro e l’odio logora insieme all’invidia
ma piano piano senza accorgermi traccio la linea
continuo a fare dischi e corro da solo aumentan serate e su Milano riconoscono il cazzo di suono
sticco al topic e perdo le mie paure
cresce il mio nome e le skills si fan più mature già
2013 ho la bomba in mano
seeh
Nicolino sforna un “classico Italiano” indican quello diBusto Arsizio ovunque vado
e sul metallo mio fratello FAES è disumano suono dappertutto
e ogni lunedi mattina timbro il cartellino sempre più distrutto doppia vita col lavoro mi divora finché a Lucca fuori da un cliente un mattino ho sboccato giallo e viola
la “BH” Yari e Lillo dan fuoco ai pannelli mentre io divento una leggenda per questi pischelli
ma non mi fermo e detesto sti complimenti per ciò che ho passato sempre sul “chi va là / sull’attenti” coinvolgo gente continuo a suonare in giro non abbasso il tiro e non guardo mai l’erba del vicino inesperienza porta sbagli mi sento un cretino per come ho gestito dei rapporti con testa da ragazzino
spesso quando corri non ti accorgi che arrechi dei torti
non è una scusa e mi dispiace ho accusato i colpi
a qualcuno ho dato una mano senza secondi fini nonostante tutto ancora qua e voi odiate Fantini
la mia generazione perde colpi e c’ha i giorni contati non mollo chi pensi che abbia creato “C.A.R.A.T.I.” ?
ma quella è un’altra storia
avevo una visione diversa per certi aspetti comunque “vittoria”
il rap in Italia nel frattempo cambiava e non me n’è mai fregato un cazzo di cosa sta cazzo andava
ho fatto le mie scelte e ho pagato
fino al punto da passare per il cazzo di sfigato
son stato male e sono stato in qualche crew
grato a vita a Jack Bat e Kuno anche se non parliamo più
a Mista e Shocca mi hanno messo sulla mappa
sono ancora orgoglioso di esser stato in crew con Vacca
forse non sono stato sempre un esempio ma Zonta Antonio Gccio e Teo san quello che porto dentro
beati voi pezzi di merda che non vi sbagliate
io vivo bene con i segni di ste coltellate
2016: 70.000 euro senza instagram o featuring o un cazzo di ritornello
ancora adesso mi fischian le orecchie
me ne fotto fra di rime ne ho ancora parecchie
l’anno dopo ho rilanciato con più odio perché ho quello di Simone nel 96’ al Campidoglio e con Costa ho omaggiato Primo nella maniera più pura musica
senza speculare con la cultura
rimpiango qualche fratellanza finita malissimo
altre son nate / Tommi mi tatua l”AY”
nel frattempo io riprendo vecchi vizi la merce Milano donne ritorno nei precipizi
intanto il rap ha di nuovo voltato pagina
arrivano i soldi qualcuno baratta l’anima
qualcuno si adatta con scaltrezza e visione mentre il business è in mano a una nuova generazione
io faccio fatica a capire sta roba
ce ne siamo innamorati senza social ne soldi ne moda
da una zona dove l’aria non è buona
forse è per quello che ho preso e reccato T.O.M.A.
ma la fame non si frena freme scalpita altro rap Craig G Cassel “BENGALA” Attila
campo di rap sperpero soldi e pecco di arroganza sempre meno amici ma col rap non perdo la sostanza
a un certo punto non so dove perdo l’obiettivo
ma nonostante tutto suca perché ancora scrivo
mi sento stanco un pò vecchio col piede nella fossa
frustrato e un pò affrettato sbaglio qualche mossa
ho un disco pronto ma sono senza energia mi affido a gente sbagliata e il progetto perde magia
ho scritto “ho sbagliato” perché il rap mi ha spezzato il cuore
ma non ritratto l’ambiente è composto da persone
in corsa arriva il deal con sony Fede ci crede
io c’ho i nervi sotto i piedi e la mia testa cede
il giorno dell’uscita a Bogotà muore il mio vecchio non ci credo sembra un incubo vissuto ad occhio aperto 22 febbraio volo a Bogotà col primo aereo torno 2 giorni dopo sconvolto senza rimedio
“Fine primo tempo” è appena uscito e sono a pezzi
chiudono il mondo a chiave niente “euro” niente concerti mi dissanguano le tasse e strascichi di compromessi
scazzi e avvocati e pago tutto con gli interessi
mi indebito e vedo un futuro pitch black
prima volta che in vent’anni penso a smettere col rap
e a settembre prendo accordi con sony per il secondo e faccio uscire un tape bomba sorrido per un secondo fine 2020 un’altra tragedia in casa
torno in Colombia con più buchi in testa che a Gaza
mollo tutto in dieci giorni e torno nel mio continente
qui la luce si spegne definitivamente tutto quello che è successo non ha precedenti
dopo 8 mesi rivivo lucido avvenimenti
2 anni senza respirare a un passo da cedere
fino a vedere scintille dalla cenere
ho ancora palle e barre merda ardente
l’ultimo Lord of Vetra torna a Milano da indipendente

credits

from Nicol​á​s - "MXP" - Deluxe 20 track edition, track released February 11, 2022
Prod. Fid Mella

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about

Egreen Milan, Italy

Nicolas Fantini, Egreen.

Bogotà il 29 giugno 1984.

20 anni di rap

19 progetti musicali all'attivo fra dischi ufficiali, ep, mixtape.

Febbraio 2022, Egreen torna con "Incubi", accompagnati da una strumentale di Fid Mella.
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